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Autore: DR Comunicazione

E-COMMERCE 2024. COME è CAMBIATO LO SHOPPING ONLINE E CHE COSA ACQUISTIAMO DI Più

L’e-commerce ha rivoluzionato il nostro modo di fare acquisti, grazie ai pagamenti elettronici e agli investimenti per renderli sempre più sicuri, all’innovazione nella logistica e nel sistema di consegna e all’integrazione dell’intelligenza artificiale. Le aziende che sapranno adattarsi a queste tendenze saranno quelle che domineranno il mercato.

Tempo di lettura: quello che occorre per fare la spesa online nel tuo supermercato preferito

L’e-commerce non è più solo una comodità, ma una parte integrante della nostra vita quotidiana. In questi ultimi anni è diventato un ecosistema complesso che combina tecnologia avanzata, sostenibilità e nuove esperienze di acquisto. Le aziende che sapranno adattarsi a queste tendenze saranno quelle che domineranno il mercato, offrendo ai consumatori un’esperienza d’acquisto sempre più personalizzata, sostenibile e integrata con il loro stile di vita.

Personalizzazione e Intelligenza Artificiale (AI)

Una delle evoluzioni più significative dell’e-commerce è l’uso dell’intelligenza artificiale per migliorare l’esperienza d’acquisto. Le piattaforme online utilizzano algoritmi avanzati per analizzare i comportamenti di acquisto e proporre prodotti su misura per ogni utente. Grazie a tecnologie come il machine learning, i siti di e-commerce sono in grado di prevedere le esigenze degli utenti, offrendo raccomandazioni personalizzate che aumentano le probabilità di acquisto.

Social commerce: l’Integrazione tra Social Media ed E-commerce

L’integrazione tra social media e piattaforme di e-commerce ha cambiato il modo in cui scopriamo e acquistiamo prodotti. Le piattaforme come Instagram, TikTok e Pinterest hanno introdotto funzionalità di acquisto diretto, permettendo agli utenti di acquistare prodotti senza mai uscire dall’app. Questo ha reso lo shopping online più immediato e influenzato dalle tendenze social, creando nuove opportunità per i brand di raggiungere i consumatori.

Acquisti online olistici: dal prodotto all’esperienza

Non si tratta più solo di acquistare un prodotto, ma di vivere un’esperienza completa. Le aziende stanno investendo in realtà aumentata (AR) e virtuale (VR) per permettere ai consumatori di provare virtualmente un capo di abbigliamento o di vedere come un mobile si adatterà alla propria casa prima di fare un acquisto. Questa tendenza rende l’acquisto online più coinvolgente e riduce il rischio di resi.

Che cosa compriamo di più nel 2024

Secondo le ultime statistiche, i settori che stanno registrando la maggiore crescita nell’e-commerce sono:

  • Abbigliamento e accessori: nonostante le sfide poste dalla prova dei capi, la moda rimane il settore più forte, trainata dalle nuove tendenze e dalla possibilità di fare acquisti su misura grazie alla personalizzazione.
  • Elettronica di consumo: con il continuo progresso tecnologico, i dispositivi elettronici rimangono tra i più venduti, inclusi smartphone, tablet e dispositivi smart per la casa.
  • Cibo e bevande: l’acquisto di generi alimentari online è esploso, facilitato da servizi di consegna rapida e da un’offerta sempre più vasta di prodotti freschi e gourmet.
  • Salute e benessere: l’interesse per la salute e il benessere ha spinto la crescita di questo settore, con una forte domanda di integratori, attrezzature per il fitness e prodotti per la cura della persona.
  • Prodotti per la casa: con l’aumento del lavoro da casa, molti consumatori investono di più nell’arredamento e negli accessori per rendere il loro spazio abitativo più confortevole e funzionale.

Metodi di Pagamento Innovativi

Nel 2024, i metodi di pagamento si sono evoluti per essere più sicuri e convenienti. Soluzioni come i portafogli digitali, i pagamenti in criptovalute e le opzioni “compra ora, paga dopo” sono sempre più popolari, offrendo maggiore flessibilità e sicurezza ai consumatori.

L’intelligenza artificiale generativa nei social media preoccupa gli utenti, che temono possa peggiorare la User Experience

Entro il 2025 la metà degli utenti dei social potrebbe abbandonare per sempre le piattaforme, giudicate peggiori rispetto a qualche anno fa, in termini di credibilità e puntano il dito contro la GenAI.

Tempo di lettura: quello necessario per lanciare un AI prompt

Secondo Gartner, società multinazionale che si occupa di consulenza strategica, ricerca di mercato e analisi nel campo della tecnologia dell’informazione, la crescente percezione di un decadimento della qualità dei social media porterà il 50% dei consumatori ad abbandonare o a limitare significativamente le proprie interazioni con queste piattaforme entro il 2025.

Oltre la metà degli utenti dei social networks ritengono che le piattaforme siano peggiorate rispetto a 5 anni fa, perfino rispetto allo scorso anno. Le ragioni del peggioramento sono: la diffusione della disinformazione, le basi di utenti tossici,  la prevalenza dei bot e l’uso diffuso della GenAI.

I social media rimangono il principale canale di investimento per il marketing digitale, ma i consumatori cercano attivamente di limitarne l’uso”  – ha dichiarato Emily Weiss, Senior Principal Researcher del Marketing Practice di Gartner. “Una fetta significativa di essi dichiara infatti che, rispetto a qualche anno fa, sta condividendo meno la propria vita e i propri contenuti. Poiché la natura dell’uso dei social media e l’esperienza delle piattaforme cambiano, i CMO (Chief Marketing Officer, responsabili del successo dell’azienda o del brand) devono riorientare le loro strategie di acquisizione dei clienti e di fidelizzazione”.

Come a rispondere ai cambiamenti dei social media

Entro il 2027, il 20% dei brand si orienterà verso il posizionamento e la differenziazione in base all’assenza di IA nella propria attività e nei propri prodotti. Inoltre il 72% dei consumatori ritiene che i generatori di contenuti basati sull’IA possano diffondere informazioni false o fuorvianti. In controtendenza con la percezione diffusa fino a poco tempo fa, per cui le capacità dell’IA fossero addirittura migliori di quelle umane. “La mancanza di fiducia nelle capacità dell’IA spingerà alcuni consumatori a cercare brand e interazioni privi di IA” – continua Weiss. “Una parte di brand eviterà l’IA e darà priorità a un posizionamento più umano. Questo concept verrà sfruttato per allontanare i marchi dalla percezione che le aziende dotate di AI siano impersonali e omogenee”.

GenAi e il ruolo dei creativi

Gran parte dell’attrattiva della GenAI per i CMO ruota attorno alla produttività e al risparmio sui costi, soprattutto per i servizi creativi. Tuttavia, la maggiore produttività consentirà ai ruoli creativi senior di reindirizzare le proprie competenze e il proprio tempo verso iniziative creative strategiche più avanzate, come lo sfruttamento dell’innovazione di prodotti e servizi GenAI.

Entro il 2028, il traffico di ricerca organica dei brand diminuirà del 50% o più, poiché i consumatori abbracceranno la ricerca generativa alimentata dall’IA. La rapida adozione dell’IA generativa nei motori di ricerca sconvolgerà in modo significativo la capacità dei CMO di sfruttare la ricerca organica per promuovere le vendite. I rapidi progressi della GenAI hanno lasciato le organizzazioni senza le strutture e le best practice per garantire un uso responsabile e mitigare i rischi. Una funzione dedicata all’autenticità dei contenuti e lo sviluppo di guardrail per il marchio saranno un imperativo organizzativo.

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SOCIAL MEDIA: ECCO PER COSA IMPAZZIRANNO L’ANNO PROSSIMO

TUTTI I SOCIAL MEDIA HOT TRENDS 2023 PER GLI ESPERTI

Privacy, personalizzazione, esperienze immersive: tutte le parole chiave per gli investimenti social

Tempo di lettura: quello necessario per mettere in fresco una bottiglia di spumante per festeggiare il suo anno.

Siamo agli sgoccioli di questo sciagurato 2022 e come sempre, gli esperti provano ad ipotizzare quelle che saranno le principali tendenze per i social media nel prossimo anno.

Pandemia, guerra, crisi economica hanno sparigliato le carte dell’economia mondiale e impattato in maniera profonda anche sul web: non solo è cambiato il modo di stare sui Social Media ma sono cambiati, e in maniera considerevole, proprio i Social Media.

Se durante il Lockdown avevamo bisogno di empatia, di leggere informazioni verificate e utili e di sentire la vicinanza dei Brand nelle lunghe giornate di isolamento, oggi il livello di preoccupazione per il Covid-19 è decisamente calato e comincia a farsi largo se non proprio un senso di ottimismo, almeno una forma di adattamento alla situazione.

Ma che cosa chiedono oggi i consumatori alle aziende?

Prima di tutto rassicurazione: il 23% degli Italiani dimostra insofferenza nei confronti degli annunci pubblicitari veri e propri e preferisce ricevere messaggi positivi.

In secondo luogo sui Social viene particolarmente apprezzata la comprensione per il periodo di estrema difficoltà economica e premiato il ricorso a sconti, offerte e proposte concrete.

Infine, contenuti, contenuti e ancora contenuti!

Di qualità, interessanti e possibilmente anche divertenti, spensierati, intelligentemente ironici.

I magnifici 7 Trends che si trasformeranno in veri e propri tormentoni a partire dai prossimi mesi.

  1. 1. Sicurezza e privacy

Guai a tradire la fiducia dei clienti che devono percepire al sicuro i loro dati personali. I consumatori si mostrano sempre più attenti alla propria privacy e a come vengono utilizzati i propri dati e le aziende sono sempre alla ricerca di soluzioni capaci di rimpiazzare i cookie di terze parti. Le aziende dovranno puntare tutto sui dati di prima mano di cui sono già in possesso e per profilare i clienti dovranno affidarsi al digital marketing, e su questa base costruire la propria strategia.

2. Contenuti interessanti

Strada sbarrata a fake news e media manipolati che minano la reputazione aziendale. Gli utenti si aspettano che le aziende facciano da garante dell’affidabilità e dell’autenticità dei contenuti che condividono sui propri canali social.

3. Maggiore controllo

Gli utenti vogliono controllare sempre più le proprie esperienze social. Lo si evince dall’impennata dei download dei filtri da attivare sui contenuti.

4. Multisensorialità

La richiesta degli utenti è quella di rendere sempre più immersivi le esperienze social. Soprattutto per quanto riguarda i contenuti video.

5. Sui social non si vende

Si conferma ulteriormente il sito web come luogo deputato per le vendite online. Non è ancora il momento, e non lo sarà nemmeno nel 2023, del social commerce.

6. Sostenibilità

Insieme a “cambiamento climatico” saranno keyword roventi nel prossimo anno. Le aziende non avranno più scuse e dovranno predisporre il loro piano di corporale social responsabilità, l’insieme delle politiche, dei comportamenti e delle attività responsabili da adottare all’interno e all’esterno dell’impresa.

7. La customer experience

Deve essere un’esperienza piacevole il modo in cui i clienti percepiscono tutte le loro interazioni con l’azienda: dal contesto digitale al negozio fisico, dalle relazioni col personale ai canali social.

E tu, a che punto sei?

Facciamo due chiacchiere e capiamo insieme come fare del 2023 l’anno della tua attività.

Benvenuti nell'era della Permacrisis

GUERRA, PANDEMIA, CARO-BOLLETTE, CRISI ECONOMICA. BENVENUTI NELL’ERA DELLA “PERMACRISIS”.

Significa crisi senza fine ed è  la parola dell’anno per lo storico dizionario inglese Collins.

Tempo di lettura: quello che occorre per preparasi un caffè e scacciare i cattivi pensieri.

Come sempre dal 1979, i lessicografi che redigono l’edizione del dizionario inglese Collins hanno monitorato otto miliardi di vocaboli, in esso contenuti, per selezionare la parola dell’anno, attingendo neologismi anche dal web, social compresi.

Nel 2020 la parola dell’anno scelta dallo storico vocabolario inglese è stata “lockdown”, l’anno scorso “NFT”, ovvero Token Non Fungibili, che hanno rivoluzionato il mercato dell’arte e hanno cambiato radicalmente il rapporto tra il grande pubblico e l’universo della blockchain.

Quest’anno sono stati tutti d’accordo: la parola del 2022 è “Permacrisis”, un periodo esteso di instabilità e insicurezza, una crisi senza fine come la pandemia di Covid-19 ma anche il cambiamento climatico e la caotica situazione politica come quella nel Regno Unito e naturalmente il conflitto russo-ucraino.

«La lingua è uno specchio di ciò che sta accadendo nella società e nel resto del mondo, e quest’anno ha lanciato una sfida dopo l’altra».

Alex Beecroft, capo della Collins Learning.

Al di là di ogni (facile) pessimismo, la permacrisi sarà l’ambiente in cui l’Europa dovrà operare nel prossimo futuro. Una situazione nuova che inevitabilmente richiederà nuovi strumenti e meccanismi per garantire risposte più efficaci nei futuri capitoli della nostra storia.

La Permacrisi rivoluzionerà anche la comunicazione

Come si comunica quando vediamo tutto nero?

Sarà banale ma è altrettanto vero il motto: dietro ogni crisi si celano nuove opportunità. 

Ecco allora 4 spunti di riflessione da cui partire per rivedere la propria strategia di comunicazione:

  1. Ascoltare il mercato ed i bisogni dei propri clienti: capire dove vogliono arrivare, in quanto tempo e soprattutto con quali risorse.
  2. Iniziare o portare a compimento i processi di digitalizzazione intrapresi durante questi due anni di pandemia con particolare attenzione nei confronti della cybersecurity.
  3. Intensificare il rapporto di fiducia con i propri stakeholders, incrementando la propria presenza credibile sui social media e monitorando l’attività su tutte le piattaforme per fornire informazioni accurate e coinvolgere il pubblico. 
  4. Integrare tutti gli strumenti disponibili: relazioni pubbliche, advertising tradizionale e non convenzionale, comunicazione interna, marketing, digital strategy.

Ed in fine, qualche suggerimento per ottimizzare i contenuti da offrire agli utenti sulle piattaforme social:

  • Essere positivi ma senza sottovalutare l’emergenza
  • Essere ironici in maniera intelligente, senza esagerare
  • Offrire spunti su cui riflettere senza essere melensi o pesanti.
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Si fa presto a dire Comunicazione!

Tempo di lettura: quello che serve per scrivere una mail di benvenuto ad un nuovo cliente.

Che cos’è la comunicazione aziendale e a che cosa serve?

La comunicazione aziendale è il processo di condivisione delle informazioni tra tutti coloro che lavorano in una organizzazione, all’interno e all’esterno di un’azienda.

Una comunicazione aziendale efficace è il modo in cui dipendenti e management interagiscono tra loro per raggiungere gli obiettivi ed essere più allineati con i valori fondamentali dell’azienda. Il suo scopo principale è migliorare le pratiche organizzative, tenere informati i dipendenti e ridurre gli errori.

Una comunicazione aziendale efficace, orientata agli obiettivi, è essenziale per il successo e la crescita di ogni organizzazione. 

Affinché un’azienda operi con successo, tutte le regole, i valori aziendali fondamentali, i regolamenti e le politiche devono essere comunicati alle persone all’interno e all’esterno dell’organizzazione.

La comunicazione interna verso l’alto e verso il basso

La comunicazione aziendale interna verso l’alto proviene da un dipendente o un collaboratore ed è diretta a un manager. Una leadership di successo fa in modo che le informazioni fluiscano verso l’alto per comprendere e controllare tutti i processi aziendali.

La comunicazione interna verso il basso fluisce da un superiore a uno o più subordinati.

Quando comunica con i dipendenti, il management dovrebbe mantenere una comunicazione professionale e chiara. La comunicazione interna può essere anche laterale quando avviene tra i dipendenti sul posto di lavoro. Questo tipo di comunicazione gioca un ruolo cruciale nel coinvolgimento e nella produttività dei dipendenti.

Comunicare con i clienti e i fornitori: la comunicazione esterna

La comunicazione commerciale esterna avviene con clienti, potenziali clienti, fornitori o partner. Anche se questo tipo di comunicazione avviene meno frequentemente di tutte le altre, e comunque molto importante. Ha l’obiettivo di creare e di comunicare il maggior valore possibile, in modo da massimizzare i profitti dell’impresa. Infatti è l’azienda stessa che deve impegnarsi al massimo per soddisfare il proprio cliente in termini di qualità, prezzo e benefici.

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DIERRE COMUNICAZIONE

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